Design, innovazione e cultura del territorio

Il nuovo libro di Carlo Branzaglia che investiga il rapporto tra ceramica, design e territorio

La Ceramica rappresenta un territorio, ha una storia importante e fa parte a pieno titolo del mondo del design. Questo mese vi presentiamo un libro scritto da Carlo Branzaglia ed edito da Fausto Lupetti Editore, che ha voluto approfondire proprio queste tematiche in “Design, innovazione e cultura del territorio”, focalizzandosi sul ruolo della ceramica ed in particolare delle Cementine di Fioranese. Carlo Branzaglia si occupa di design education e design strategico, insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è coordinatore scientifico dell’area Postgraduate di IED Milano, siede nel CDA di Fondazione ADI.
È inoltre di grande rilievo il ruolo di Silvia Stanzani, che ha collaborato con Fioranese curando il design delle collezioni adatte a valorizzare tutti gli ambienti. Tale è il fascino di questo volume, che abbiamo voluto fare qualche domanda a Carlo Branzaglia e Silvia Stanzani per comprendere meglio la passione che li ha guidati ad amare le Cementine, ormai un vero e proprio prodotto iconico e senza tempo.

LifeTiles: Le motivazioni principali che l’hanno spinta a scrivere questo libro?

Carlo Branzaglia: ci sono diverse motivazioni che spiegano la nascita del libro. Su tutte, il fatto che non solo Ceramica Fioranese ha investito nel design come chiave competitiva per mettere a regime le sue competenze, ma lo ha fatto lavorando su professionalità provenienti del territorio, a cominciare da Silvia Stanzani che con le sue Cementine ha costruito una vera e propria tipologia di prodotto. La cosa è estremamente importante perché significa riconoscere al proprio territorio non solo competenze tecniche e pragmatiche, ma anche progettuali e strategiche. Che, mi sia permesso, è in questo momento nodale nella crescita del distretto e della filiera ad esso correlata, verso una formula più smart, basata su processi flessibili ma puntuali.

LifeTiles: Le Cementine che ruolo hanno nel mondo del design?

Silvia Stanzani: In un momento di minimalismo, soprattutto nel mondo del prodotto ceramico, dove i cementi e i legni la facevano da padroni, le Cementine hanno riportato il tema della decorazione nel mondo dell’arredo. Il colore e il gioco dei pattern sono tornati, non solo sulle pareti ma anche sui pavimenti, sui piani dei bagni, dei tavoli… nei posti più impensati che i designer hanno saputo trovare per valorizzare i loro progetti. Credo che questa operazione faccia sicuramente parte di una visione progettuale che va oltre la materia e fa parte, a pieno titolo, del mondo del design.

LifeTiles: Innovazione e Cementine: quale rapporto le lega?

Silvia Stanzani: Un legame profondissimo. Senza l’introduzione della grafica digitale, all’interno del processo ceramico, non sarebbe stato possibile realizzare questo prodotto. Le Cementine hanno dato origine ad una nuova tipologia di rivestimento in porcellanato che abbina vivacità cromatica, molteplicità grafica e altissime caratteristiche tecniche che ne permettono l’uso in ogni situazione.

LifeTiles: Cosa rende così speciali le Cementine di Fioranese?

Carlo Branzaglia: Il fatto che si parta da una tipologia tradizionale, appartenente ad un momento storico che definisce a tutti gli effetti il concetto di stile italiano e di Made in Italy nella percezione dell’utente su scala globale; ma la rilegge alla luce delle innovazioni tecnologiche e delle specifiche del mercato attuale. Un ottimo lavoro di design, intendendo questa attività proprio nel suo ruolo di innesco di idee e facilitatore di soluzioni; e una gran bella storia sul piano imprenditoriale, che testimonia come si possa fare cortocircuitare passato e futuro.

LifeTiles: Il design come antropologia culturale, cosa intende?

Carlo Branzaglia: Due cose. Da un lato, tutti gli artefatti (siano oggetti, servizi, progetti di comunicazione) vengono usati da utenti. Costruiscono quindi con loro delle relazioni che incarnano o modificano usi, comportamenti, culture: pensiamo alla differenza sul piano della gestualità fra l’impiego di un cellulare e quello di un telefono a ghiera. Dall’altro: gli artefatti vengono da competenze locali, anzi vere e proprie culture territoriali; e dialogano col resto del mondo sulla base di esse. La piadina si fa in Romagna, i mobili in Brianza, i rivestimenti ceramici a Sassuolo (sintetizzando brutalmente) perché lì le competenze sono ‘quotidiane’ e diffuse sulla intera filiera. Il design lavora su entrambi questi aspetti, quindi…

LifeTiles: Nel libro troviamo tante collezioni tutte speciali e tutte differenti, le sue collezioni preferite e perché?

Carlo Branzaglia: Mi dispiace, non riesco a dirlo. Ma è colpa delle Cementine stesse… Una delle loro qualità sostanziali è il fatto di suggerire di collezione in collezione diversi riferimenti in termini di immaginario. Ma di essere terribilmente compatte e riconoscibili in termini di stile. Ed infatti è piuttosto spettacolare l’effetto che si ottiene se si mescolano pezzi di diverse collezioni: il che ovviamente rende infinite le soluzioni decorative.
Silvia Stanzani: La mia preferita è, senza dubbio, la prima uscita: Cementine_20. Penso che racchiuda in sé tutta la portata innovativa delle collezioni. Nonostante l’età (nata nel 2013) è ancora attualissima, grazie al perfetto mix tra soggetti classici e di pura fantasia; tutti elaborati graficamente e tecnicamente in modo da integrarsi perfettamente al supporto in porcellanato, per creare un gioco cromatico che dà vita e dinamismo agli ambienti in cui viene inserito.

Incuriositi? È possibile acquistare il libro “Design, innovazione e Cultura del Territorio” nelle migliori librerie e portali online, disponibile in italiano e inglese.

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